mercoledì 25 settembre 2013

Danza nell’antica Grecia






In Europa  la danza acquista una rilevante influenza storica nell’antica Grecia. Lo sviluppo della danza in Europa è molto legata al teatro, dando alla rappresentazione teatrale molta vivacità ed espressività con le movenze del corpo. Le rappresentazioni teatrali a quel tempo erano molto importanti in quanto costituivano momenti di aggregazione sociale e culturale, e venivano organizzate dalle autorità politiche in occasioni di feste dedicate agli Dei. Quindi anche qui troviamo che la danza sia connessa ad una rappresentazione religiosa in certi eventi. In Grecia si svilupparono varie tipologie di danze classificate dagli storici in tre categorie:


Danze guerriere


Danze religiose


Danze profane


L’importanza della cultura e quindi della danza Greca lo si può ancora notare nelle parole che ancora vengono usate come ad esempio la parola "orchestra", che nell'italiano moderno designa un insieme di strumenti musicali, mentre nell'antica Grecia indicava il luogo del teatro dove agiva il coro e derivava da ορκέομαι, un altro verbo che significava "danzare", perché l'azione del coro era formata dal canto e dalla danza. La tragedia e la commedia si esprimevano a mezzo della μουσικῄ, termine che indicava l'insieme inscindibile di poesia, musica e danza, tre arti considerate di pari importanza che interagivano continuamente. La danza tipica della commedia era la Cordax, caratterizzata dalla lascività e dalla vivacità. Bisogna comunque dire che la Grecia fu influenzata dagli stili Afro-asiatici  però riuscì ad elaborare un suo stile (classico) che influenzò successivamente tutta la cultura occidentale e oltre. Qui di seguito troverete un passaggio molto interessante dell’antropologo e studioso di storia della danza Curt Sachs:




"Architettura e scultura furono arti native della Grecia. Certamente gli artisti greci derivarono tecnica, stile, idee dalle altre nazioni mediterranee. Però, al di fuori di questi imprestiti e influenze, essi crearono quel canone classico che decise il destino dell'arte occidentale per oltre duemila anni e influenzò pure l'arte dell'Oriente di religione buddista. In contrasto stridente con quell'autoctono fiorire delle arti belle, la musica greca fu quasi interamente importata da altre culture. I modi frigio e lidio erano reminiscenza dell'Asia Minore; Olimpo, il patriarca della musica greca fu detto essere figlio del frigio Marsia; il suo discepolo, Talete, era cretese. Nessuno strumento nacque in Grecia... La gran parte degli strumenti della cultura musicale ellenica sono d'una semplicità sorprendente, da poterli definire primitivi, e riesce arduo collegarli alla meravigliosa maturità dell'architettura e scultura contemporanee" (Sachs Curt, Storia degli strumenti musicali, Milano, Mondadori, 1996).










Dalle pitture vascolari che ci sono state tramandate si evince un tema quasi fisso: danze di fanciulle che, interpretando gli antichi riti della fertilità, sembrano perseguire l'obiettivo primario di mostrarsi al fine di piacere. Nell'opera La nascita della tragedia, friedrich nietzsche suddivide le danze greche in apollinee e dionisiache (1871-1872 - Milano, Adelphi, 1995).


Le danze apollinee sono severe, a contenuto etico e rituale. La loro origine è dorica o cretese.


Oltre la citata pirrica e le altre danze di guerra, le più famose sono:

- gèranos, danza degli Ateniesi a Delo,

- emmèleia, danza usata nella tragedia,

- peana, danza magica che veniva eseguita dal coro,

- ipochermatica, danza allegra che, per le sue caratteristiche, si avvicinava moltissimo a quelle dionisiache.


Le danze dionisiache sono prevalentemente a contenuto satirico e orgiastico. La loro origine è ionio-asiatica. Esse sfociano anche in forme violente.


Le più famose sono:

- kòrdax, danza tipica della commedia, prevalentemente a contenuto volgare,

- òklasma, danza persiana con caratteristiche acrobatiche,

- sikinnis, danza usata nel dramma satiresco, a contenuto scurrile.



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